08/03/2023 | Partner: Regione Valle d'Aosta

I Walser, un'antica popolazione da scoprire

Un viaggio in Valle d’Aosta non è solo l’occasione per immergersi nella natura ma un modo originale per conoscere le tradizioni, la lingua e gli usi di un’antica popolazione germanica, i walser.

Per scoprire chi sono dobbiamo riprendere in mano un antico testo datato 1319 dove l’origine del loro nome appare per la prima volta. Sfogliando infatti le pagine dell’Homines dicti Walser scopriamo che walser deriva dal tedesco Walliser, cioè “vallesano”, indica cioè gli abitanti dell’Alto Vallese in Svizzera.

Quest’antica popolazione di origine germanica, tra il XII e il XIII secolo, riceve un importante incarico da parte dei proprietari delle Alte Terre (cioè quelle regioni di montagna vissute dall’uomo) in cui nessuno prima è mai riuscito: i walser dovranno occuparsi di dissodare quelle zone e renderle fertili.

È così che i primi gruppi lasciano la terra di origine e si spostano per colonizzare i terreni incolti al sud del Monte Rosa, nei Grigioni, nel Voralberg, e arrivano sino alle estremità dell’Alta Savoia, dell’Oberland Bernese, dell’Alto Ticino e del Tirolo.

Uno sforzo dopo l’altro i walser riescono nel difficile obiettivo di addomesticare la natura selvaggia e impervia di quei luoghi e iniziano a stabilirsi lì fondando villaggi che ancora oggi rapiscono gli occhi grazie alle loro architetture affascinanti e uniche come nel Vallone di San Grato, in Comune di Issime, dove svetta la chiesetta di San Grato – Chröiz e dove è possibile ammirare i tipici stadel: le vecchie abitazioni dove la parte inferiore, in pietra, era adibita a cantina e stalla con accanto il Wohngade, la zona abitativa riscaldata in inverno anche dal calore del bestiame, mentre quella superiore, in legno, era usata come granaio.

La valle di Gressoney è ancora popolata da tanti meravigliosi insediamenti walser da visitare in ogni stagione: la natura muta regalando colori e profumi sempre diversi a questi luoghi fermi nel tempo. Per vivere appieno quello spirito perduto, piacevoli passeggiate conducono da un villaggio all’altro da Gressoney-Saint-Jean a Gressoney La Trinité e, con un passo più impegnativo, possono raggiungere il nucleo walser di Grossalbezo dove trascorrere piacevoli giornate immersi nella bellezza e nelle tradizioni di questo antico popolo.

Mentre per scoprirne la cultura, i costumi e la lingua e ripercorrere i momenti più importanti della loro storia basta recarsi per una visita all’Ecomuseo Walser a Gressoney La Trinité.

Gli appassionati di trekking potranno esplorare il Gran Sentiero Walser, mentre chi vuole ammirare una struttura regale può raggiungere Castel Savoia, costruito a Gressoney-Saint-Jean alla fine del XIX secolo, la residenza estiva che la regina Margherita ha voluto proprio nella terra dei walser, in uno dei luoghi più incontaminati della Val d’Aosta. La regina infatti amava profondamente la cultura e le usanze walser tanto da indossare spesso il tipico abito tradizionale composto da un’ampia gonna rosso scarlatto, sormontata da un corpetto impreziosito da galloni dorati e da una camicetta ricca di merletti e completata da una pettorina di velluto nero ricamata con fili dorati e un grembiule nero con pizzi e ricami.

È facile restare affascinati da queste terre magiche e dall’anima antica che le popola.

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